mercoledì 20 marzo 2024

Rivoglio il realismo magico

Sarà che oggi inizia ufficialmente la primavera perché l'equinozio quest'anno è il 20 marzo. Sarà che è stata la prima giornata rilassante dopo tante nonostante il lavoro, i cantieri genovesi e il traffico stritolante.
Sarà che da quando ho letto questo ho sempre voglia di scribacchiare, fossero anche solo appunti cartacei:

Fatto sta che è da secoli che non posto niente e oggi mi va proprio. 
La mia vita social-turistico-festiva nell'ultimo anno è stata un totale deserto, fatta salva qualche incursione al cinema, nel tempo libero mi si trova sempre e solo per boschi e sentieri con la Doris. 
Meno male esistono i libri.

Devo ancora finire di leggerlo ma pur trovandomi in quei cinque milioni di lettori pubblicizzati sulla copertina non rientro nella percentuale entusiasta. 
Una storia accattivante certo, mi ha incuriosito. Personaggi notevoli, soprattutto la protagonista, il femminismo e la resilienza come fulcro di tutto il romanzo, tutto ben congeniato e piacevole ma la scrittura per i miei gusti è davvero troppo leggera, va giù come una gazzosa con il sole a picco. Avrebbe potuto esserci così tanto da approfondire e invece  mi ha lasciato ben poco. Leggerezza voluta? Fin dall'inizio, con quell'invitante ambientazione anni '50, l'atmosfera è dichiaratamente patinata, televisiva, e non solo per lo svolgersi della trama (lei ad un certo punto conduce un programma di cucina). O più banalmente è  il solito, ennesimo romanzo perfettamente studiato per vendere? Mah...
Delusione arrivata anche dalla relativa serie tv: ho abbandonato alla seconda puntata. Atmosfera inutilmente cupa e triste - che incubo 'sta tendenza del tragico a tutti i costi - la storia completamente stravolta, ritmo lento e noioso. Bocciata.


Colpo al cuore alla vista in vetrina di questa nuova uscita. Vabbè, postumo, mi sono detta, potrebbe essere un avanzo riscaldato ma del mio primo amore letterario ho letto persino la lista della spesa. C'e' un disperato bisogno di realismo magico nella mia vita, lo compro!
La prefazione, a cura dei suoi due figli,  recita più o meno così: eh sì, nostro padre negli ultimi tempi aveva perso gran parte delle sue abilità e facoltà cognitive tanto che ad un certo punto ha detto che questo romanzo doveva essere distrutto ma noi abbiamo voluto pubblicarlo in suo onore e ricordo sperando che i suoi lettori lo apprezzino. Ma no, ne avremmo fatto davvero a meno, cari figli!
Avevi ragione tu Gabo, è con altri capolavori che vogliamo ricordarti, non con questo raccontino da rivista femminile d'altri tempi. Una scelta che io non avrei fatto quella di pubblicarlo, non è il modo migliore per rendere omaggio alla sua grandezza. Anche qui il dubbio sorge: tanta voglia di soldini? Chissà...
Insomma, brevissimo riassunto del post: due bidoni in una settimana e sono in cerca di qualcosa di meraviglioso da leggere. Suggerimenti?

lunedì 4 dicembre 2023

Spirito natalizio

           
Ho un rapporto particolarmente complicato con il Natale, un sentimento che oscilla tra il  "wow, non vedo l'ora, conto i giorni!" e il "e anche quest'anno ce lo siamo tolti dalle palle!"
Questo bipolarismo è da sempre influenzato da mille fattori che vanno dalla situazione lavorativa del momento, dal tempo a disposizione alla forma fisica (ho toccato il fondo dell' avversione nel 2008 quando ho ripreso a camminare il 12 dicembre dopo due mesi immobile a letto col gesso) e non ultimo in ordine di importanza alla liquidità finanziaria del momento.
Per me fondamentalmente Natale è "fare" e "regalare", prima ancora di mangiare, bere e godersela in panciolle. È cucinare come un'invasata, preparare una montagna di pacchetti e uccidersi di fatica per trovare regali personalizzatissimi per tutti con confezioni elaborate e home made. È fare sacchettini di baci di dama da regalare, addobbare persino il bagno, convincere la nostra cagnolina a mettersi in posa per una foto da mandare agli affetti più cari, mediare tra le mille paturnie familiari e trovare soluzioni che mettano tutti d'accordo per i vari pranzi e cene. Ma ora che ci rifletto è una fatica mostruosa! Lavoro rientrando tardi la sera, mi alzo tutte le mattine alle 6 e non sono più una fanciulla, ovvio che basta poco per fare vacillare il castello..
Questo ahimè è uno di quegli anni in cui scricchiola. Colpa di una situazione lavorativa nuovamente complicata e incerta e forse sì, il Natale è solo la punta dell'iceberg, un po' di stanchezza di fondo, un anno impegnativo alle spalle, mi ritrovo combattuta tra lo scegliere un profilo basso o l'arrendermi del tutto e proclamare "non contate su di me".
E se invece trovassi un modo per viverla meglio? Cosa che, tra l'altro, per l'ecologia del mio sistema nervoso andrebbe applicata a tutti i settori della mia vita. Cosa sono in grado di fare realisticamente per prendermi una piacevole pausa dal grigiore dell'inverno e godermi al meglio il tempo con i miei cari? Quali risorse furbe posso trovare? 
Uhm..
Pinterest è farcito alla nausea di formule hygge con cioccolata calda e biscotti davanti al camino ma a parte il fatto che non ho un camino e sono diventata allergica al cioccolato, Pinty non sei di grande aiuto.
Al momento mi vengono solo in mente tende da rinfrescare, vetri da pulire, polvere, polvere, polvere e una gran voglia di scappare in Sud America fino al 7 gennaio. 
Se trovo una soluzione valida lo scrivo qui, per ora ho comprato una magnum di Gaviscon e poi vediamo.




domenica 3 dicembre 2023

E fu così che la bancarella divenne negozio.

Eh sì perché la bancarella è diventata un temporary shop e quest'ultimo ha finito col trasformarsi in  un negozio vero e proprio. Felicità al quadrato. 
Per Lorenzo principalmente, è la realizzazione di un suo progetto e rappresenta una fantastica occasione per fare fiorire la sua creatività. E un po' anche per me perché ho incoraggiato da subito questa sua idea, ho contribuito in tutti i modi che conoscevo, ci ho messo il cuore anch'io insomma. 

venerdì 22 luglio 2022

Il mercatino

E poi è successo che ho scoperto il mondo dei mercatini per hobbisti. 
Ho sempre amato creare e ho sempre adorato il contatto con il pubblico, allestire esposizioni, fare vetrine. I miei anni lavorativi nel mio negozietto di abbigliamento e scarpe sono stati tra i più felici in assoluto e li ricordo sempre con immensa nostalgia. Svegliarsi al mattino felice di andare al lavoro, non sentire la stanchezza, in una parola divertirsi lavorando. 
E così quando mio figlio mi ha proposto di rendere concreta la nostra passione comune per le piante è stata la felicità. Innanzitutto per la meravigliosa opportunità di fare qualcosa con lui, quando un figlio di oltre trent'anni ti propone di condividere un progetto è una grande gioia.  E poi perché effettivamente i kokedama e i  terrarium che cominciavano ad intasare la casa sono troppo belli per tenerli solo per noi. L'apprezzamento, i complimenti che hanno riscosso sono stati  una grande soddisfazione. Ed è stato lì che ho scoperto un mondo fatto di altre persone che come noi durante la settimana lavorano in altri campi e ogni tanto si attivano, fanno chilometri e faticacce assurde per coltivare la loro passione. Ci scambiamo idee, prendiamo nuovi spunti, nelle lunghissime giornate un cui il mercatino dura quanto alcune feste di matrimonio facciamo due chiacchiere con gli altri espositori, mi rende felice questa cosa. Mi fa sentire  completamente viva. Tanto da non sentire la fatica e aspettare con trepidazione il mercatino successivo. A proposito, mancano solo due settimane al prossimo... :-)

venerdì 18 marzo 2022

Esercizi di scrittura

Sto frequentando un corso di scrittura creativa e nella lezione di oggi è previsto che io scriva, proprio in questo momento e per cinque minuti. Nessun argomento in particolare, solo cosa sto pensando adesso. 
E' una domenica fredda e grigia, con un cielo plumbeo, fatta di piccole cose tipo una passeggiatina al parco con Doris, la spesa, un pò di lavatrici. Mi sono tenuta impegnata con varie pulizie di primavera, il riordino della libreria con divisione per autore e genere ma l'umore non è granché. In soggiorno la tv è accesa sulle notizie, tragiche come da quindici giorni a questa parte. Sto cercando di pensare a qualcosa di universalmente bello, al di sopra di tutte le miserie umane, genere Handel o Caravaggio tanto per dire, qualcosa che mi possa portare per un attimo molto lontano da tutto questo ma la pagina resta bianca. 
In cinque minuti ho scritto solo queste cose, l'insegnante una pagina di quaderno, sigh. Non credo che diventerò mai una scrittrice, men che meno  prolifica.
Mi piacerebbe molto riuscire a creare con le parole un mondo alternativo, pieno di bellezza e pace, dove potermi rifugiare ogni volta che voglio ma è così difficile, e poi sono ancora alla Unit 2, lesson 2. Spero di riuscire almeno a migliorare il mio modo di scrivere e comunicare, sarei già soddisfatta Comunque il corso mi diverte molto ed è stimolante e alla fine è questo che conta.