venerdì 21 settembre 2012

Ennesimo innamoramento letterario


La copertina mi teneva a distanza perché mi mi metteva tristezza (anche vederla qui sul blog mi fa lo stesso effetto) ed ero titubante, poi per fortuna non mi sono fatta condizionare.
E' il romanzo come piace a me, con una scrittura corposa che ti inchioda, personaggi memorabili e spazi sconfinati nei quali perdersi.
Sto facendo un altro viaggio, insieme al protagonista alla ricerca del padre scomparso, vagando per il Sudamerica ma con la testa in Israele, paese di origine.
Luoghi che mi hanno sempre attratto moltissimo. Anche se, mentre da un lato capisco le ragioni di un popolo oppresso da sempre, dall'altra non posso fare a meno di ignorare quelle dei poveri palestinesi. Io nella vita ho sempre parteggiato per la parte debole. Da bambina nei film western tifavo rigorosamente pellerossa... Mi chiedo come si possa infliggere sofferenza ad un altro popolo dopo averla subita così duramente.
Comunque, implicazioni politiche a parte è un paese che prima o poi, spero prima, visiterò, é tra i primi posti della mia infinita wish list. Magari scrivo pure un bigliettino da infilare nel muro del pianto, anzi, un giorno di questi lo scrivo davvero in modo che il progetto diventi un filino più concreto alla faccia delle spese. Volere fortemente qualcosa é già un piccolo primo passo per ottenerlo. Ho comprato un paio di minuscole, bellissime, calzine da neonato molti anni prima che mio figlio nascesse, quando ancora il solo pensarlo era totalmente irrazionale. Ogni tanto le guardavo, le tenevo tra le mani ed era come se lui ci fosse già, con le sue piccole gambette dalla pelle trasparente e il broncio che porta in giro ancora adesso sotto la barbetta recente. Erano il simbolo di un progetto fortissimamente voluto - il più desiderato di tutta la mia vita -  e i simboli per me sono sempre stati di fondamentale importanza.
Per tornare al libro non é bello, di più. Al mattino perdo un sacco di autobus mentre leggo già in piedi alla fermata. Non mi é mai piaciuto raccontare le trame, mi annoia. Mi annoia mortalmente anche sentirle raccontare, voglio scoprire le cose da sola, trovo deprimente il fatto che ormai ogni recensione di film o libro sia così pedante nel raccontarne minuziosamente la storia da svelarne puntualmente il finale, quindi niente trama. Però é un grande romanzo, da far perdere il senso della realtà per ore...