martedì 23 giugno 2020


Così non vale. Avrò peccato ancora una volta di ingenuità ma quando immaginavo di poter uscire sognavo di scorrazzare libera e felice,  mi sembrava già di sentire lo sciabordio delle onde e odore di crema solare, mi vedevo già con una granita alla mandorla di Pisacane, solo al pensiero di un giro da Sephora alla ricerca di un nuovo profumo estivo avevo una vertigine di euforia. 
Si si, basta che te lo credi. La vita con la mascherina è come cercare di gustarsi un piatto di Cannavacciuolo quando hai il raffreddore. E lo so che  ammalarsi è peggio però da quando esco bardata non vedo l'ora di tornare a casa a respirare. 
Non parliamo poi dello stress per mantenere un minimo di distanziamento, non avrei mai pensato di poter avere dei riflessi cosi efficienti. 
Figli e genitori non abbiamo ancora potuto stringerli e baciarli, perlomeno io non lo faccio perché mi sentirei egoista, le cene a casa con gli amici sono surreali (la prima volta che ho apparecchiato mettendo due posti ad un'estremità della tavola e due all'altra mi sono sentita la protagonista di un film distopico),  andare al cinema non se ne parla, fa venire i capelli dritti al pensiero di quelle poltrone in tessuto, ricettacolo di germi già in tempi normali. Ovunque tu vada devi fare una coda per via degli accessi contingentati, anche per una cosa stupida come comprare la Settimana Enigmistica. Vogliamo parlare delle spiagge? Con l'accesso da prenotare come una notte in hotel? Le vacanze quest'anno non osiamo nemmeno immaginarle. 
Possiamo fare quasi tutto e non possiamo fare niente. Personalmente nel tempo libero continuo ad oziare in terrazza ma così non è vita. 
Mi ripasso un attimo la wish list fatta in piena quarantena:

Cucinare una cena luculliana per figli e famiglia. Fare un giro a Sestri Levante possibilmente in una bella mattina di sole, speriamo sia ancora primavera. Andare a mangiare una pizza. Vedere un mercatino con la gente che mi spintona (anche se temo che per molto, molto tempo le folle le eviteremo). Voglio stare in giro tre giorni di fila. Andare al mare io che ormai da alcuni anni non sopporto più il caldo, tagliarmi i capelli,  programmare la prossima vacanza.

Come non detto, a parte la cena luculliana per figli e famiglia.
L'idea di andare in pizzeria dovendo stare attenta a tutto ciò che si muove mi attira quanto una seduta dal dentista, i mercatini adesso li fanno ma spintonarsi per una maglietta non è il caso, per la spiaggia vedi sopra e il parrucchiere non ho ancora osato consultarlo, e si vede. 
a Sestri Levante poi non ci sono ancora andata. Essì perché la società autostrade ha pensato bene di trasformare la Liguria in un intero cantiere che, sommandosi con le gallerie chiuse per giorni perché cadono a pezzi, ha avvilupato la regione in un'unica, interminabile coda capace di scoraggiare anche una shopper compulsiva il primo giorno di saldi al 70%. 
Daje a ride insomma. Però non è tutto male questo periodo (che ricorderemo come uno dei più assurdi della nostra vita). Ho un sacco di tempo libero, mi sono riposata molto, ho potuto rimettermi a studiare, cosa che amo molto, sono diventata ancora più ecologista e poi di nuovo nell'ordine ho un sacco di tempo libero, mi sono riposata molto, ho potuto rimettermi a studiare... :-).