lunedì 20 dicembre 2021

Un anno con la Didi

Il 20 dicembre 2020, ad un casello autostradale, ci veniva messo in braccio un fagottino morbido e provato da 24 ore di viaggio, con due occhioni dolcissimi, per tutto il tempo del viaggio in macchina verso casa mi si è stretta contro facendomi sciogliere, è stato amore a prima vista, una felicità che chi ha cani o comunque li ama molto può perfettamente immaginare. Il regalo di Natale più bello di sempre. Desideravamo adottare da anni, ci facevamo un pò pena da soli per quanto eravamo sempre lì a sbavare sui cani degli altri, nel circondario quando ci vedevamo accorciavano inconsciamente il guinzaglio per timore di un rapimento lampo. E alla fine è arrivato il momento giusto. E' stato un anno meraviglioso quello appena passato, con Doris detta Didi a scorrazzare felici per boschi e parchi. 
Ci sono tante cose di lei che mi incantano: il suo respiro leggero di notte mentre dorme, il passo leggero quasi impercettibile se non fosse per la medaglietta che tintinna, il velluto delle sue orecchie, gli occhioni che sembrano truccati con il kajal. Quando dorme con le zampe in alto o incrociate in modi da contorsionista, quando odora il vento o ci morde i piedi mentre siamo sul divano, tutti i brontolii che fa in abbondanza - è una commentatrice assidua - la adoro quando sbiascica e  quando si alza dalla cuccia e fa  stretching. E poi sogna, tantissimo, sempre, a volte litiga e accenna un ringhio, a volte scodinzola, difficile resistere e non coccolarla. La nostra cinesina con i suoi meravigliosi occhioni neri allungati. 
Non è stato sempre e solo paradiso, ha avuto parecchie rogne di salute che stiamo ancora curando, i primi tempi le paure che aveva erano davvero tantissime e andava nel panico più assoluto, anche se quando è arrivata aveva già 5 mesi ancora non faceva i bisogni fuori casa ed è stato abbastanza impegnativo insegnarglielo, non andava al guinzaglio, non faceva le scale ed era impossibile portarla fuori, non giocava, non amava essere toccata ed aveva il terrore degli altri cani però abbiamo fatto tantissima strada da allora. Ma proprio tanta, penso a come ama e cerca le coccole, a come ha cambiato espressione, invece dello sguardo "da canile" ora ha un musetto sicuro e impertinente da "beh ragazzi, tutto questo mi spetta!", con i suoi simili è diventata socievolissima ed è l'animatrice del parchetto, una giocherellona incredibile. Con noi è super affettuosa e comunica moltissimo con i suoi versetti ed espressioni che abbiamo imparato a riconoscere e pian piano comincia ad avere un pò meno paura degli estranei. Bellissimi gli sguardi che ci lanciamo al parco mentre gioca e ogni tanto controlla dove sono o quando esco dalla doccia e solo dopo 5 minuti che non ci vediamo mi fa le feste come fossi fuori da 8 ore. Quando i nostri figli ci vengono a trovare li accoglie ogni volta con dei guaiti di felicità così forti e corse per tutta la casa che commuovono. Ripenso a quando l'hanno sterilizzata e in clinica mi hanno fatto entrare a vederla, era in una gabbia ma con la porta aperta, ancora tutta addormentata, con la lingua fuori e penzolante eppure appena mi ha visto ha cercato di trascinarsi verso di me e il periodo di osservazione post operatorio lo ha fatto in braccio. 
E' delicata e aggraziata, piena di dignità, ecco si, ho sempre pensato che gli animali abbiano una dignità che spesso manca agli uomini. Ci danno tantissimo e ci insegnano ancora di più e non è retorica. Sarà che li ho sempre amati tantissimo e mi sono sempre avvicinata a loro con lo stesso rispetto e curiosità che ho per gli umani ma l'arricchimento e la felicità che ho ricevuto in questo ultimo anno sono un qualcosa di meraviglioso, auguro a tutti di provarlo prima o poi. 




giovedì 16 dicembre 2021

Scrittura creativa


E' un libricino di neanche trenta pagine, stampato in una manciata di copie da distribuire a pochi amici, con la copertina che sembra un pò un libro scolastico, è quasi un gioco, un gadget senza pretese letterarie ma scriverlo è stato un grande divertimento e vederlo stampato mi ha reso felice come una bambina di cinque anni. La trepidazione mentre aspettavo che il corriere consegnasse è stata tanta!
Ci ho messo un'infinità di tempo per finirlo e il perché non l'ho ancora capito del tutto, da una parte mi sembra sempre di non avere abbastanza fantasia nemmeno per scrivere la lista della spesa, dall'altra affrontare gli anni della mia infanzia a tratti è stato un lavoro faticoso, troppo, anche se stiamo parlando perlopiù di momenti divertenti però di fatto ci lavoravo ogni tanto, procrastinavo ed è rimasto nel cassetto per anni. 
L'arrivo delle copie stampate è stata una gran bella botta di vita. Anche perché, parliamoci chiaro, da queste parti non è che succeda granché, come si può evincere dalla frequenza con la quale posto qualcosa, due post in un anno, ho detto tutto. Sono stati quasi due anni di letargia e di attesa, ho potuto coltivare alcune mie passioni ma quella per i viaggi ormai sembra storia del Pleistocene, è tutto un "ti ricordi quando siamo andati?", "che emozione!!",  "avevamo tutto e a volte non ce ne rendevamo conto" e allegri discorsi su questo tono. In tutto il mondo a noi umani la vita si è ristretta intorno come una fascetta termosaldante, via via sempre più stretta man mano che si raffredda, per fortuna credo di essere un tipo paziente, di buon carattere e con tanta fantasia ma a volte sento un pò mancar l'aria e non solo per via della mascherina. Molte passeggiate, nessuna attività al chiuso tranne Netflix fino a rimetterci le cornee e la lista è già praticamente finita. Tutte le volte che avevo voglia di digitare "scrivi nuovo post" un campanellino malignamente trillava "e per raccontare cosa? Che hai pagato una bolletta o che hai fatto una torta? Non vorrai mica scrivere un post al giorno sulla Doris". Colpita e affondata. 
La cosa più grave è che grazie alle limitazioni del periodo i ritmi lenti mi hanno un pò preso la mano, ormai sono un bradipo in tuta e sorvoliamo pietosamente sugli aspetti estetici perché su quel versante non c'è nemmeno più di che discutere. Due anni sono una quantità di tempo mostruosa, sufficiente per scrivere un tomo della lunghezza di Guerra e pace, iniziare a praticare sport e ritrovare una forma fisica da urlo, coltivare una mezza dozzina di nuovi hobby, c'è gente che ha fatto di quest' opportunità veri miracoli. Io non riesco neanche a rimettere in ordine i documenti che traboccano dal cassetto del mobile in ingresso, che amarezza... 

mercoledì 10 febbraio 2021

La produttività ai tempi del Covid


Maaale, maale, maaale come tuonerebbe con vocione baritonale il re della pizza romana Bonci in una delle sue trasmissioni televisive azzannando un trancio di manufatto lievitato che non scrocchia come dovrebbe.
Sto riflettendo su confinamento e produttività e dopo quasi un anno di vita monastica, trascorso perlopiù in pigiama e senza trucco, sono arrivata alla conclusione che mantenere un giusto ritmo produttivo con tutta la giornata davanti, una connessione internet efficiente, un abbonamento a Netflix e nessun impegno in vista ancora per chissà quanto è un obiettivo arduo.
A mia discolpa va detto che da quasi due mesi è un pò come stessi allattando, devo portare fuori la cuccioletta ogni ora e mezza, due ore senza uscire non sono già più una garanzia che non la farà in casa (a volte neanche l'ora e mezza, sigh..) e quindi non faccio in tempo ad iniziare un lavoro che è già il momento di uscire (e preferisco sorvolare sulle mises terrificanti con le quali mi catapulto fuori: pantaloni di pigiama a quadretti + giacca a vento ormai sono la divisa d'ordinanza, senza parlare dei capelli che dopo un anno senza parrucchiere mi rendono più simile ad una medusa che ad un essere umano), sarà, dicevo, che c'è questo presupposto però in questi ultimi mesi non riesco più a darmi quel minimo di regole che avevano scandito il primo lockdown. Quattro ore di studio del pianoforte al giorno, un pò di attività fisica, cure di bellezza, tanta lettura, avevo dei ritmi da soldatino. In quel momento era anche una necessità per tenere lontane tristezza e preoccupazioni, forse un pò di cazzeggio arrivati a questo punto oltre ad essere fisiologico è anche sano però diciamo che ora ho solo voglia di giocare con Doris e fare lunghe passeggiate nei boschi, nient'altro, cosa che effettivamente poi faccio.
Ho letto molti articoli con consigli e suggerimenti su come mantenere una sana routine ma penso che ci voglia una volontà di titanio per mantenersi mentalmente e fisicamente attivi così a lungo (è già passato un anno, UN ANNO), sempre stando a casa, senza vita sociale e con una ridottissima vita familiare.
La mia disaffezione per la cyclette fortunatamente è un problema superato perché con un cagnolino pieno di energia di movimento fisico ne faccio moltissimo però per quanto riguarda gli altri aspetti funziona così: alla sera mi dico "domani faccio questo, questo e questo", sono motivata come non mai, sento di avere la programmazione in pugno,  l'indomani mi dico "ma chi se ne frega, ma riposati che un periodo così tranquillo quando ti ricapita, lo farai domani" e l'indomani il ciclo ricomincia. Conseguenze dell'aver lavorato come una pazza per vent'anni senza mai un attimo di tregua? Probabilmente. Forte senso del dovere? Anche, anzi è soprattutto quello. 
Ma a quel paese i sensi di colpa, alla fine della riflessione sono arrivata alla conclusione che mi godrò ancora un pò questa parentesi, crogiolandomi (rigorosamente in pigiama) in questa bolla sospesa, uno dei pochi aspetti positivi di questa faccenda sono proprio i ritmi lenti e il tempo per noi stessi. Se poi qualcuno si trovasse a passare di qui e avesse suggerimenti per ottimizzare un pò la questione lo ringrazio in anticipo. In mancanza di idee risolutive mi avvolgo ancora di più nel plaid e faccio un pisolino. 

 

lunedì 11 gennaio 2021

Festa


Covid permettendo è stato un bellissimo Natale, uno dei più belli. E' rimasto nell'aria.
Non abbiamo potuto festeggiarlo tutti insieme ma in quanto a sorprese, atmosfera ed emozioni è stato intenso, parecchio intenso. Ha iniziato il mio Lorenzo parecchio tempo prima mostrando un insolito interesse "ma quindi quest'anno non possiamo festeggiare? Ma quindi per Natale che facciamo?" Proprio quest'anno che siamo confinati ti ritrovi con il "mood festivo" mia bella stellina? :-) In seguito ho capito il motivo di tanto, inusitato entusiasmo.

Il 16 dicembre ricorreva il compleanno di mio papà, quest'anno erano 82, portati con ribelle gagliardia ma pur sempre una bella sommetta. Nonostante il momento, con molta organizzazione e la prudenza di un protocollo clinico, siamo riusciti a creare una giornata speciale, come si suol dire pochi, anzi pochissimi e distanziati che neanche in Antartide, ma buoni. Lui spero abbia apprezzato, nonostante l'annata nefasta non ha del tutto assimilato il concetto che le convention familiari sono rimandate a data da destinarsi e il suo orgoglio leonino ha dovuto abbozzare. Ed eccoci al 20 dicembre, giorno in cui, oltre ad essere stata inondata di regali, (quest'anno i miei familiari si sono superati e va bene che è il pensiero che conta ma quest'anno lo scartocciamento di pacchetti è stato una goduria pazzesca) è arrivata Doris. Che emozione, quando l'abbiamo vista con quegli occhioni dolcissimi, portarla a casa, ci è sembrato di tornare indietro a quando siamo tornati dall'ospedale con un fagottino nella copertina. Abbiamo dovuto riorganizzarci un pò ma non ci è pesato per nulla tanta è la felicità di averla con noi. Sono state vacanze tutte per lei, con tanti giochi, molte uscite nonostante la pioggia incessante e il freddo, molte letture per farci una cultura su crocchette, cibo umido e addestramento e soprattutto tenerezza a tonnellate. Pur avendo già avuto un cane la differenza tra i due è così netta che ho dovuto imparare un sacco di cose  e se da una parte c'erano dettagli meravigliosi che ricordavo come fosse ieri, tipo quando i cani sognano (da mangiare di baci) dall'altra è stato tutto nuovo e stimolante. 
E che bello l'affetto con il quale l'hanno accolta i nostri parenti, ha ricevuto tanti regali, una montagna, la sera in cui è arrivata avevamo già tutto l'occorrente. Vorrebbero tutti vederla e coccolarla, sembra davvero che in famiglia sia arrivato un bambino. Siamo tutti molto amanti degli animali e questa è una cosa della mia famiglia che amo. 
Volevamo adottare un cane da tanto tempo. Che fortuna che alla fine sia successo. La sera siamo più stanchi ma felici (tra parentesi l'insonnia della quale ho sofferto durante i vari lockdown è magicamente sparita), con la sua simpatia e dolcezza questa piccoletta ha letteralmente invaso ogni angolo della casa e del nostro cuore. Volerle bene è stata questione di un attimo, è incredibile. E' già parte della nostra famiglia e faremmo qualunque cosa per proteggerla e difenderla.
Viva le sorprese insomma, che riescono ancora a illuminare istantaneamente e dare  magia alle nostre vite piene di menate.