martedì 8 novembre 2011

Amarezza

Sono ancora sotto choc da venerdì. Mi sono ritrovata in centro a Genova nell'ora dell'arrivo dell'ondata di piena ed é stato spaventoso. Non lo dimenticherò mai. La gente che corre verso di me, un secondo dopo l'immagine dell'acqua fangosa che avanza alla velocità della luce, il cuore nelle orecchie mentre scappo senza sapere dove perché l'acqua arriva da tutte le parti e poi finalmente quel portone aperto e la sicurezza al primo piano di un palazzo. Gente nel panico, gente che piangeva, che si sentiva male per la paura e la preoccupazione. I vestiti sporchi di fango, la notte passata in albergo sperimentando per la prima volta in vita mia cosa può provare uno sfollato, il dolore di cittadina per tutta la sofferenza di chi ha perso tutto, per i morti ed i feriti.
E stamattina siamo daccapo. Un'altra pioggia monsonica con allagamenti, chiusura dell'autostrada e di alcuni tratti stradali, fiume di nuovo a livelli di guardia, allerta totale insomma.
Inevitabili le riflessioni su quello che ci aspetta e sul futuro che stiamo dando ai nostri figli.

Nessun commento:

Posta un commento