mercoledì 2 marzo 2022




C'è una primavera anticipata e prepotente con violette, mimosa e primule ovunque, con un cielo così azzurro che stride con tutto il resto e ti sembra impossibile che stia succedendo davvero. 
C'è la vita, che in tutte le altre nazioni scorre più o meno uguale, con le nostre piccole grandi sicurezze, con Instagram che ti propone immagini idilliache, o stupidaggini a seconda di chi segui e comunque nel dubbio la Benedetta di fatto in casa per voi cucina imperterrita come non ci fosse un domani; arriva qualche film nuovo, mostre, qualche concerto. Ci sono i primi progetti di vacanze.
Tu fai la tua vita, vivi, respiri, vai in giro, fai le tue belle passeggiate del fine settimana e a tratti ti senti rassicurata, in altri momenti ti sembra di vivere in una realtà parallela. 
Nonostante mille discorsi e tanta retorica possiamo solo essere spettatori, testimoni di un orrore dopo l'altro, muti, attoniti, spaventati, addolorati, aspettando di vedere come andrà a finire. Piccoli, miserissimi e molto, molto mortali.
Al di qua di una frontiera, di quella che poi in fin dei conti è una convenzione, un segno su una carta, c'è la vita che galoppa come sempre, al di là c'è l'inferno in terra. Possiamo partecipare a marce e fiaccolate, donare qualcosa, essere vicino ma la sensazione è sempre di una mostruosa impotenza. 
E' un incubo terribile. 
 

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